Cultura dei nativi americani
mercoledì, 1 febbraio '23
Il Racconto Irochese della creazione
Pubblicata domenica, 1 febbraio '04
Nel lontano passato, la terra intera era coperta da acque profonde e gli unici esseri viventi erano gli animali acquatici. Non c'era sole, né luna, né stelle e la terra immersa nell'acqua era avvolta dall'oscurità.
La gente viveva sopra la grande volta del cielo.
Un grande albero perennemente fiorito cresceva lassù, nel mondo delle nuvole, dove offriva riparo alle riunioni degli esseri soprannaturali. Un giorno il Grande Capo si ammalò, e sognò che se l'albero fosse stato sradicato lui sarebbe guarito.
Comandò poi alla figlia incinta, la Donna Cielo, di guardare giù verso la buia distesa d'acqua. Le disse di seguire le radici dell'albero e di portare luce e terra al mondo di sotto. Il drago di fuoco che stava sospeso nel buco le dette il mais, un mortaio, una pentola e dei tizzoni ardenti per cuocere. Poi il Grande Governante la avvolse nella luce del drago di fuoco e la lasciò andare nel buco.
La luce che scendeva risvegliò all'azione gli animali del mare di nubi. Uccello Marino si levò in volo per attutire con le sue ali la discesa della Donna Cielo. Castoro si immerse per procurarsi la terra per offrire alla Donna Cielo un luogo asciutto. Ma Castoro affogò e il suo corpo senza vita venne a galla sul pelo dell'acqua. Anche Strolaga, Anatra e altri provarono e fallirono. Infine, fu la volta di Topo Muschiato che tornò indietro con una zampata di terra destinata a crescere e a diffondersi. «Ma chi la sosterrà?», domandò. Per sostenere la terra che cresceva emerse Tartaruga, mentre Uccello Marino accompagnava dolcemente la Donna Cielo nella sua caduta sulla nuova terra. Tartaruga, il Portatore della Terra, di quando in quando è ancora irrequieto, e quando si muove ci sono terremoti e marosi.
Passò il tempo, e la Donna Cielo dette alla luce una figlia. La figlia crebbe rapidamente, e quando raggiunse la maturità fu visitata da un uomo.
Egli mise due frecce dentro di lei, una con la punta di selce e l'altra senza. A sua volta, la figlia ebbe due gemelli.
Il gemello buono e bello nacque per primo nella maniera consueta e fu chiamato Teharoniawako ("Colui che regge i Cieli"). Il gemello cattivo e brutto fuoriuscì con sforzo dall'ascella della madre, che durante il parto morì. Venne chiamato Sawiskera ("il Maligno").
Addolorato, Teharoniawako dal volto della madre creò il sole. Il gemello cattivo fece l'oscurità per spingere il sole verso ovest. Teharoniawako trasse la luna e le stelle dal seno della madre, e creò grandi montagne e fiumi diritti per abbellire la terra. Sawiskera rimescolò le montagne e rese i fiumi tortuosi. Teharoniawako creò foreste sulle colline e alberi da frutto nelle vallate, ma Sawiskera intricò le foreste e rovesciò tempeste sulla terra. Teharoniawako creò gli esseri umani e piantò mais, tabacco e altre piante utili. Sawiskera creò i mostri, ed erbacce e vermi che attaccassero le piante create da Teharoniawako. Teharoniawako fabbricò un fuoco che spellò le gambe di Sawiskera. Allora Teharoniawako aggiunse legna al fuoco e in breve l'intero corpo di Sawiskera cominciò a spellarsi, e lui scappò. Alla fine Teharoniawako sconfisse il fratello colpendolo con le corna di un cervo e lo confinò in una grotta sottoterra. Eppure Sawiskera può ancora mandare fuori gli spiriti malvagi, e la loro esistenza garantisce che il bene e il male siano in tutte le cose.