Cultura dei nativi americani
mercoledì, 1 febbraio '23
La straordinaria mitezza degli Indios
Pubblicata mercoledì, 23 giugno '04
Il domenicano Bartolomè de Las Casas, arrivato in America con i primi conquistadores, si fece intrepido difensore degli Indios, che gli apparvero mansueti e pacifici. Furono gli Spagnoli, sottolinea Las Casas che ne denunciò i crimini, a stravolgere quel sistema sociale che aveva raggiunto un equilibrio assai migliore di quello europeo
Aiuta molto queste terre ad essere felicissime e fertilissime l'aria tanto clemente e le mutazioni del clima opportune e favorevoli, così che pur col pochissimo lavoro che queste genti compivano, moltissimo avanzava a tutti, e in ogni parte avevano il necessario. Non si è vista mai tra loro la fame, nè la strettezza di alimenti, se non dopo (e questo è sicuro) che ci arrivammo noi cristiani, che in un giorno li mangiavamo e sperperavamo tutto quello che a loro bastava a mantenere le loro famiglie per due mesi...In quest'isola Ispaniola, e in quella di Cuba e in quella di San Juan e Giamaica, e in quelle Lucaie vi erano infiniti villaggi, con le case vicine e con molti abitanti uniti di diversi parentadi....E poichè in quest'isola e nelle altre era consolidata la pace e l'accordo tra alcuni popoli e regni e gli altri, e non vi erano belve nocive nè altre cose esteriori che molestassero i loro abitanti, per questo non ebbero necessità di unirsi in molta gente e di formare centri abitati assai vasti: così comunemente vi erano in questa e nelle suddette isole i villaggi di cento, duecento e cinquecento abitanti: dico case in ognuna delle quali dimoravano dieci o quindici abitanti con le loro donne e figli.
E questo è assai notevole e sicuro argomento della bontà naturale, mitezza, umiltà e amor di pace di queste nazioni (giacchè in tutte le Indie è la stessa cosa), che in una casa di paglia la quale avrà comunemente trenta e quaranta piedi di vano, benchè rotonda, e che non ha ritirate nè luoghi appartati, possono vivere dieci e quindici abitanti per tutta la vita, senza che i mariti con i mariti, nè le mogli con le mogli, nè i figli con i figli abbiano litigi o contese, più che fossero tutti i figli di un padre e di una madre. È chiaro che se ne avessero fra loro e non vivessero in pace, d'amore e d'accordo, non si potrebbero sopportare, e per conseguenza sarebbe necessario che uno degli abitanti, per vivere in pace, si allontanasse dall'altro; sappiamo bene quante volte accade fra noi che figli e genitoi non possano abitare uniti nella stessa casa.
Ma sebbene già sia ammirevole questa concordia e pacifica convivenza in abitazioni tanto strette, è però assai più degno di ammirazione quello che accade nelle province che chiameremo del Rio de la Plata, dove in una casa vivono non solo dieci abitanti, ma cinquecento e seicento senza litigare.