Pubblicata giovedì, 22 luglio '04
I popoli nativi americani sono testimoni straordinariamente importanti della storia moderna.
Non sono trattati come tali a causa dei pregiudizi relativi all'evoluzione culturale ereditati dal xix secolo.
I modi di pensare dei nativi erano ritenuti irrilevanti sorpassati, nel momento in cui vennero percepiti come divergenti rispetto all'avanzare del progresso.
Le crisi, le guerre e i fallimenti del xx secolo, che hanno messo in questione l'illusorio mito del progresso, non hanno però potuto rivalutare il valore delle riflessioni native americane riguardanti la storia che pur condividiamo.
La presenza dei nativi americani nella storia americana è paragonabile a quella dei protestanti e le relazioni europee con i popoli indigeni hanno caratterizzato allo stesso modo la situazione umana nel mondo nel corso dello stesso arco di tempo.
La cultura americana però non si è mai rivolta ai commentatori religiosi nativi americani così come ci si è rivolti ai vari Niebuhr, Paul Tillich e Mary Martin per comprendere le conseguenze spirituali delle Età della «Scoperta», del «Colonialismo», della «Guerra Mondiale», del «Postcolonialismo» e dello «Sviluppo» che ci hanno formato.
La riflessione religiosa dei nativi americani è preziosa.
Essa è insostituibile per comprendere le predicazioni religiose e le possibilità inerenti alla nostra storia.
Sulla base delle condizioni spirituali e materiali delle riserve, noi Nordamericani apprendiamo un'immagine diversa del modo in cui agiamo nel mondo, delle conseguenze distruttive delle azioni della nostra società civile, nonché dell'ignoranza e dell'attitudine morale sottostanti, che devono cambiare.
Dobbiamo convincerci del valore storico e della rilevanza dei nostri contemporanei nativi americani.
Sebbene sembri ridicolo, è ancora necessario insistere sul fatto che «essi non sono... le antiche vestigia di un passato che non è più. In un'epoca concretamente dominata dagli effetti del pensiero occidentale, essi sono testimoni viventi di un modo diverso di comprendere il mondo e gli altri... Non c'è dubbio sul perché essi paghino un così pesante tributo a una Storia dalla quale, non essendone stati complici, non ricavano alcun beneficio».
Tutte le comunità hanno il diritto di riflettere, nel contesto della loro cultura, sulla condizione umana nel mondo e ogni antropologo serio deve prendere in considerazione queste riflessioni.
Le religioni native americane sono importanti riflessioni sulla situazione dell'umanità alla svolta del xxi secolo.
Le verità veicolate dalle pratiche religiose native americane non devono essere percepite come troppo mistiche o antiche e superate.
Sono invece penetranti interpretazioni del mondo contemporaneo.
I nativi americani si sono sempre presentati come portavoci dei loro punti di vista.
Raramente però hanno avuto una buona platea, come si può leggere nei tristi commenti relativi al «sentiero dei trattati infranti», la storia delle negoziazioni tra Indiani e Bianchi nei secoli passati.
Si pensi ad esempio alla emozionante testimonianza di Roberta Blackgoat e Kee Say, rappresentanti tradizionali dei Navajo della Big Mountain, che si rivolsero al Fourth Russell Tribunal in Olanda.
La Big Mountain è l'elemento di spicco della JUA la Joint Use Area, nota anche come Grazing District 6, abitato da genti hopi e navajo.
La Big Mountain sta al centro delle quattro montagne sacre che definiscono l'area dei Four Corners, dove confinano Colorado, Nuovo Messico, Arizona e Utah.
Sacra sia per i Navajo che per gli Hopi, la Big Mountain è un'importante fonte di energia vitale e curativa.
La Big Mountain è femminile ed è detta anche «Madre».
Dal suo corpo crescono tutte le erbe e le medicine che Navajo e Hopi usano nelle loro cerimonie curative tradizionali.
Sulla Madre vi sono quattro santuari e sorgenti, come nella tradizionale casa di Be'gochidi, «Colui che Creò la Gente».
Sebbene la casa tradizionale di Be'gochidi sia ubicata sulla Big Mountain, i leader nativi sottolineano il fatto che essa si trova dovunque: il Sole non la abbandona mai, ed egli trasforma costantemente la luce del Sole in vento e in altre realtà apportatrici di vita.
Non solo i Navajo e gli Hopi conservano questa tradizione, ma le stesse Sacre Persone vivono ancora nell'area e la rendono potente e vitale.
Queste sono le basi religiose che i leader portarono al Fourth Russell Tribunal come base di una discussione su temi concreti: crimini contro i nativi americani, dislocazioni di popoli, risorse e ripercussioni negative della politica.