Cultura dei nativi americani
martedì, 10 settembre '24
L´anima degli indiani attraverso Marcus Parisini
Pubblicata giovedì, 28 ottobre '04
Vedere. Ma anche pensare. E sentire.
Appaga il senso estetico, stimola la riflessione e la sensibilità e coinvolge anche l´udito, la nuova mostra personale di Marcus Parisini che è stata inaugurata il 7 ottobre 2004, ospite del palazzo della Provincia,in via Maria Vittoria, a Torino.
Ad accogliere i visitatori e a dare loro il benvenuto sarà lo sguardo fiero di uno splendido lupo ritratto da Marcus, e sistemato proprio in cima allo scalone che dall´atrio conduce al piano superiore di palazzo Cisterna dove è esposta la maggior parte delle opere. "In esposizione ci saranno quaranta tavole, per lo più rappresentazioni a tecnica mista, la insostituibile penna biro Bic, grafite, tempera, acquerello e inchiostro di animali della fauna europea" - racconta l´artista, mentre indaffarato allestisce la mostra destreggiandosi tra quadri ancora imballati, fari e gancetti - "opere già pubblicate nei miei due libri L´anima degli animali e Il mio caro vecchio lupo per le Edizioni Biblioteca dell´Immagine; ma anche dodici tavole inedite che sono il cuore, oltre che di questa mia mostra, anche del mio prossimo volume in uscita a novembre per lo stesso editore e che s´intitolerà L´anima degli Indiani".
Perché proprio gli Indiani? "Perché, fuori di ogni retorica, gli Indiani d´America sono il popolo che più di ogni altro rappresenta la perfetta armonia tra uomo, natura e animali". Un legame che emerge nella bella tavola in cui lo sguardo lontano di un viso segnato dal tempo, è accostato agli occhi di un´aquila le cui ali si confondono con le piume del copricapo indiano.
Come sempre, accanto alle opere, ci saranno tavole manoscritte con riflessioni di pensatori antichi e contemporanei sull´uomo, gli animali e la natura: un´antologia di pensieri che Marcus ha raccolto in anni di belle letture nella sua baita, arroccata sui 1300 metri di altitudine in una borgata semi abbandonata a Monterosso Grana, vicino a Cuneo, dove l´artista vive con la moglie e i tre figli, circondato dai suoi amati animali. A rendere magica l´atmosfera della mostra, contribuirà un cd che riproduce i suoni notturni di un bosco europeo, registrati tra 900 e 1200 metri di altitudine durante lo scorrere delle quattro stagioni.
I prossimi soggetti? "Sto pensando a una serie di opere dedicata agli alberi. Quando ritraggo gli animali parto sempre dagli occhi perché nello sguardo di una bestia muta sono parole che l´anima del saggio comprende (come recita il titolo della mostra). Ma gli alberi non hanno occhi. A rivelare la loro anima, nelle mie tavole saranno le pieghe e i nodi della corteccia. Non dimentichiamo che fino a pochi anni fa, solo a pochi chilometri dal confine italiano, in Austria c´era ancora chi chiedeva tradizionalmente perdono a un albero prima di abbatterlo; proprio come facevano gli Indiani d´America, prima di uccidere le loro prede».
La mostra, sarà visitabile, a ingresso gratuito, da lunedì a venerdì, al Palazzo Cisterna, Via Maria Vittoria, 12 - Torino, fino al 30 ottobre 2004.
articolo di Gabriella Crema