Pubblicata sabato, 19 febbraio '05
Benjamin Franklin e altri suoi contemporanei trassero l'impostazione del governo e un certo linguaggio della Costituzione degli Stati Uniti--in alcuni casi parola per parola--da gruppi federati delle Prime Nazioni delle Americhe.
"I popoli uniti per formare un'unione più perfetta" continuano ad arricchire la cultura contemporanea con il loro senso artistico così come nello sport, nella storia, nel linguaggio e nella famiglia.
Nel suo articolo sulla cerimonialità femminile tra i Mescalero Apache,
Inés Talamantez--una studiosa apache che dirige un programma dottorale di studio delle religioni native americane all'Università di California a Santa Barbara-- afferma che "la cerimonia apache è particolarmente adatta in quanto le donne contemporanee si chiedono che cosa voglia dire essere donna in questo particolare momento della storia".
Beatrice Medicine sottolinea lo speciale ruolo che la vita cerimoniale svolge nel mantenere una relazione creativa ed equilibrata tra i sessi.
Marla N. Powers nota che le donne compaiono nei miti e nei rituali come primi motori della società oglala. Sulla base delle sue analisi, ella critica alcune teorie femministe.
"Un certo numero di scrittrici femministe vede i ruoli produttivi e riproduttivi come base della subordinnazione femminile... Per gli Oglala è esattamente il contrario".
Il ruolo tradizionale di moglie e di madre della donna oglala--sostiene la Powers--facilita l'assunzione di importanti ruoli politici ed economici.
La Powers chiede che la vita dele donne native sia esaminata senza identificare i ruoli produttivi e riproduttivi con la subordinazione e senza assumere l'universalità del dominio maschile. Ella ritiene invece che la vita nativa americana dimostri "la possibilità di osservare relazioni più complesse".
Lo scambio di credenze e pratiche tra i popoli nativi e i coloni che entrarono in Nordamerica è avvenuto a tutti i livelli:stile del vestiario, tattiche di guerra, agricoltura, caccia, cibo, governo e prestiti linguistici all'inglese, al francese, allo spagnolo e al portoghese. I primi coloni adottarono molto dello stile di vita nativo.
Perchè non si convertirono pienamente allle credenze e alle pratiche religiose native? Ossevate per esempio il caso dell'uso del tabacco. Prima del contatto, la coltivazione e l'uso cerimoniale del tabacco si diffusero nell'emisfero occidentale a partire dalle comunità native dell'Americhe del Sud.
Quasi ogni gruppo che decise di coltivare il tabacco conservò il suo carattere religioso di pianta sacra usata per fini rituali. Gli Europei furono ansiosi di usare il tabacco sin dal primo momento del contatto. Quel che è notevole, però, è che essi trasformarono la pianta sacra in un oggetto d'uso comune e la cerimonia religiosa in un passatempo, privando il tabacco del suo carattere religioso. Il tabacco divenne una sostanza profana.
I coloni e i loro discendenti non riuscirono a comprendere la religiosità che per i Nativi sottostava al consumo del tabacco. Per questo, non riuscirono a percepire il tabacco come importante per le loro pratiche sacramentali e per la loro vita religiosa.
Ben si adattano qui le parole di Vine Deloria,Jr: "Il fattore fondamentale che impedisce a Indiani e non Indiani di comunicare tra loro è che stanno parlando di due percezioni del mondo completamente diverse". Questo è vero come per il tabacco come lo è per l'eSSere Supremo.
Sebbene la magior parte dei coloni abbia generalmente rifiutato di abbracciare le tradizioni religiose native e conoscesse ben poco al loro riguardo, molti tra quelli che ebbero modo di conoscerle più profondamente si unirono alle comunità native. Questa è un'importante e poco conosciuta storia, descritta da
James Axtell nel suo "The invasion within: the contest of cultures in colonial North America".
Perchè queste esperienze di "conversione" non sono meglio conosciute e comprese, come lo sono altre notevoli conversioni dell'epoca?
Axtell racconta le vite di centinaia di coloni europei che vennero portati nelle comunità indigene.
Poi, nonostante le proteste di amici e parenti, essi rimasero con i loro "rapitori" o comunque rimasero legati alle comunità native che avevano imparato ad amare.
Nel New England, il 15% di tutti gli individui "catturati" dai nativi primi del 1872 decise di rimanere con le nuove famiglie indiane. Essi divennero completamente acculturati in termini di costumi e cerimonie ed erano trattati come indiani in tutto e per tutto.
Sfortunatamente, nel mondo dei coloni, queste conversioni di centinaia dei loro figli, figlie e amici non provocarono una generale comprensione, tolleranza o umiltà tali da mettere in causa la loro convinzione sulla loro superiorità dei propri costumi.
Questa storia costituisce per noi un'importante lezione.
Un attento esame delle religioni native americane modifica i pregiudizi sulle relazioni tra le religione e la società, la cultura, l'ordine politico e l'arte.
Nelle società native americane la religione non può essere ridotta a un affare privato o a dottrine a cui si crede. La vita religiosa trasporta invece verso la vitalità che riempie le circostanze ordinarie e verso i poteri che rendono il mondo concreto.
L'esperienza religiosa apre il terreno al teatro e alle arti, alla musica, alla poesia, alla danza, al disegno e all'architettura. La vita religiosa comprende la spiritualità individuale e collettiva così come le attività economiche e diverse forme di conoscenza. In queste circostanze, la religione diviene la base per una corretta percezione del mondo naturale e della natura umana, e inoltre della terra, dello spazio, del tempo.