Pubblicata mercoledì, 12 ottobre '05
Respinto l'appello contro l'illegittimità della sentenza
Il 22 luglio, mentre Leonard Peltier si trovava a Terre Haute in stretto isolamento, il giudice Ralph Erickson ha respinto l'appello sull'illegittimità della condanna presentato dagli avvocati di Peltier.
Durante l'audizione, svoltasi a Fargo il 15 giugno, gli avvocati avevano sostenuto che il governo federale non aveva l'autorità per processare Peltier dal momento che l'uccisione dei due agenti era avvenuta nel territorio di una riserva indiana, la quale, in quanto territorio sovrano, è soggetta alle leggi dell'Indian Crimes Act. Al termine dell'esposizione, Leonard, in collegamento telefonico dal penitenziario di Leavenworth, ha chiesto la parola ed ha denunciato il fatto che il governo continui a cambiare versione circa il suo ruolo nell'omicidio degli agenti.
Il giudice federale, che aveva due mesi di tempo per pronunciarsi, alla fine ha respinto l'istanza sostenendo che il governo americano ha diritto di perseguire chiunque si macchi di crimini contro i suoi agenti federali indipendentemente dal luogo in cui questi avvengono.
Gli improvvisi traferimenti di Leonard Peltier
Il 30 giugno Leonard Peltier è stato improvvisamente traferito dal penitenziario di Leavenworth in Kansas a quello di Terre Haute in Indiana dove è stato posto in regime di isolamento assoluto in tempo indeterminato. Nessuno (familiari, avvocati e il LPDC) è stato avvertito nè prima nè dopo e la notizia è stata diffusa dal nipote Cyrus che, recatosi il 1 luglio a trovare il nonno in penitenziario come fa da 13 anni, si è sentito rispondere che non si trovava più lì. Successivamente le autorità hanno motivato il traferimento con la smobilitazione del penitenziario di Leavenworth, che verrà trasformato da carcere di massima sicurezza a carcere di media sicurezza rendendolo inadeguato per detenuti condannati all'ergastolo.
Per un mese Leonard è stato in totale isolamento, senza la possibilità di incontrarsi con gli avvocati, nè di ricevere visite, lettere e telefonate, privato di cure mediche e tenuto nell'incertezza sulla durata di tali restrizioni; un trattamento immotivato e che si configura come punitivo tanto più applicandosi su una persona già molto sofferente per la grave forma di diabete da cui è affetto e per un infarto che lo ha colpito di recente.
Solo la massiccia mobilitazione internazionale lanciata dal LPDC che ha coinvolto gente da ogni parte del mondo, premi Nobel, organismi internazionali ed associazioni umanitarie, il IITC (International Indian Treaty Council) e l'alto commissariato per i diritti umani dell'Onu, ha permesso alcuni miglioramenti al suo isolamento: dopo un mese ininterrotto di assoluta segregazione gli sono state finalmente fornite cure mediche giornaliere, gli è stato permesso di scrivere e ricevere la posta e d'incontrare gli avvocati e i familiari (attraverso un vetro). Poi ad agosto, è intervenuto un secondo trasferimento, questa volta al penitenziario di massima sicurezza di Lewisburg in Pennsylvania. Un altro appello internazionale lanciato dal LPDC ha chiesto con forza che i diritti di detenuto di Leonard (diritto alle visite, alle telefonate, alla libertà di religione) ed i piccoli privilegi, come la possibilità di dipingere, maturati nel corso di decenni di buona condotta non venissero annullati nel nuovo penitenziario in cui è stato recluso.
All'inizio di settembre, il LPDC ha informato di aver parlato con Leonard: Sta sorprendentemente bene considerando quello che ha passato negli ultimi tre mesi. Vuole farvi sapere che tutti i suoi diritti di prigioniero sono stati ripristinati a Lewisburg. Apprezza il vostro aiuto ed il sostegno per raggiugere questo ma vi chiede di smettere di chiamare la prigione, altrimenti questo può avere una ripercussione negativa su di lui. Grazie per aver sostenuto Leonard attraverso tutto questo periodo di crisi.