Cultura dei nativi americani
martedì, 28 novembre '23
Le insegne cerimoniali
Pubblicata domenica, 18 marzo '07
Le danze cerimoniali rivestivano un ruolo importante nel sistema di vita degli Indiani della California. Spesso rivelavano i poteri soprannaturali, comprendevano esecuzioni estremamente complesse e, di solito, erano considerate preghiere in forma visibile. Per il loro svolgimento era necessaria una grande quantità di insegne, che dovevano essere realizzate con la massima cura. Nella California centrale, le insegne variavano da danza a danza. Tuttavia, nella maggior parte dei casi venivano usate fasce di calami di picchio dorato. Tali fasce erano formate da rosei calami raschiati del comune picchio dorato; per ciascuna occorrevano da 20 a 60 uccelli. In molte danze era richiesto che gli uomini indossassero mantelline di penne (più spesso le portavano sulla schiena); venivano confezionate con le penne più grandi di falchi, aquile, avvoltoi, condor e numerose specie di uccelli acquatici. Oltre alle fasce di calami di picchio, le diverse danze cerimoniali richiedevano una grande varietà di copricapi, molti de quali riservati unicamente a chi impersonava uno spirito particolare. Talora le donne Pomo portavano sulla fronte fasce coperte di pelliccia e decorate con brevi aculei sporgenti, ognuno dei quali era, a sua volta, ornato d'una piccola finitura ottenuta cucendo assieme calami di picchio e perline. Sia gli uomini che le donne indossavano sul capo fastelli di penne, ottenuti legando e avvolgendo queste ultime in ciuffi irsuti. I Patwin, i Valley Maidu e i Pomo confezionavano un copricapo chiamato "testone", indossato dai danzatori che impersonavano gli spiriti nella cerimonia Hesi. Aveva un diametro di circa 1,32 m ed era composto da un centinaio di germogli di salice privati di scorza. In genere, i germogli erano dipinti di rosso e ornati in alto di penne bianche di uccelli acquatici; si procedeva poi ad infilarli in un fastello di giunchi legato alla testa del danzatore. Il copricapo sembrava cosi un immenso portaspilli. Decorate in modo elaborato, le cinture di penne erano forse il risultato più straordinario ottenuto nella lavorazione delle insegne dagli Indiani della California centrale. In particolare, quelle prodotte dai Valley Maidu (Konkow) e dai Patwin misuravano 2 m in lunghezza e 12 cm in larghezza. Venivano tessute con fibre di euforbia o di canapa locale con un motivo decorativo sul davanti, e durante la tessitura erano incorporate le piccole e rosse penne della testa di circa 500 picchi e quelle verdi iridescenti di circa 100 germani maschi. Le penne erano disposte a pannelli alternati; quelli rossi venivano ulteriormente decorati con piccole perline a disco ricavate da conchiglie di olivella, trattate a caldo lasciandole sotto le ceneri del fuoco per sbiancarle. Una cintura così era la "moneta forte" nell'economia della California centrale: valeva infatti tre grandi canestri piumati, diverse pelli d'orso o più di 1000 perline a disco di mollusco". Le cinture, portate dagli uomini nelle danze cerimoniali come la Hesi, testimoniavano la ricchezza del gruppo e la volontà di usare ciò che avevano di più prezioso per ottenere la protezione degli spiriti. Nella California nordoccidentale, anche le decorazioni ottenute con le penne costituirono una parte importante delle insegne da danza. Le penne della testa (scalpi) di picchio (pileato o, meno comunemente, delle ghiande) erano considerate un simbolo tangibile di ricchezza personale e venivano usate in decine di modi: le fasce portate dagli uomini nella Danza del Salto richiedevano gli scalpi di 30 picchi pileati e di 200 picchio delle ghiande; tali scalpi guarnivano anche le pelli di cervo albino indossate nella Danza della Pelle di Cervo Bianco, o le faretre in pelle di lontra usate nella Danza dei Cespugli; molti spilloni da capelli indossati dai danzatori e alcuni berretti di vimini e ornamenti per trecce femminili erano decorati con scalpi interi o con ciuffi di penne scarlatte. Le insegne femminili nella California nordoccidentale erano molto elaborate, e producevano una musica particolare grazie alle centinaia di conchiglie e perline usate per le collane e come decorazioni nei grembiuli da danza. Le donne indossavano un grembiule davanti, ottenuto spesso con yucca glauca tessuta su strisce di pelle di cervo e pinoli o perline di vetro, e ne portavano un altro sul retro; ornato con yucca glauca e steli di capelvenere aveva in alto una frangia di perline e pendenti di conchiglia di aliotide e, in basso, una seconda frangia decorata con sottili strisce di pelle di cervo. Il fruscio di una conchiglia contro l'altra generava un rumore piacevole, inscindibile dalla musica delle danze nella regione del corso inferiore del Klamath. Nella California meridionale le insegne da danza erano più limitate rispetto a quella settentrionale. Le più elaborate venivano forse prodotte dai Chumash e dai loro vicini. Le gonne si ottenevano con cordoncini intrecciati di fibre locali che incorporavano il piumino d'aquila, così che ognuno diventava un nastro bianco e lanuginoso; molto spesso essi terminavano con le penne nere lucide del corvo o con quelle color cannella del falco coda rossa adulto. A volte gli uomini portavano un'alta corona di penne della coda di gazza o di corridore circondata da penne nere di corvo e poi da una banda di piumino di aquila bianca legata alla fronte. I copricapi testimoniavano non solo la ricchezza di chi li indossava ma anche l'abbondanza di volatili nella regione: per la confezione venivano infatti usate solo le penne centrali della coda di gazza e, per ottenerne uno, occorrevano più di 50 uccelli. I Chumash e i loro vicini meridionali erano soliti preparare fasce di penne, simili a quelle in uso nella California centrale. Esse erano tuttavia diverse da quelle di picchio dorato fatte più a nord, in quanto erano usate soprattutto come nastri da appendere ai pali nei luoghi cerimoniali, o da indossare come bandoliere. Differivano anche nelle dimensioni: la sezione dei calami era stretta (misurando circa 5 cm) ed erano saldamente circondate di penne intere. Queste ultime potevano essere non solo di picchio, ma anche di corvo e gazza; venivano impiegate anche quelle piccole dei pellicani e dei condor. Gli uomini Chumash, i Cahuilla, i Tipai-Ipai e i vicini usavano coprirsi anche con una gonna di rete munita di bordo inferiore frangiato con penne d'aquila o di condor. Indossata assieme ad una fascia di piumino di gufo e di penne della testa del grande gufo cornuto, essa faceva parte del costume per la Danza del Vortice.