Cultura dei nativi americani
venerdì, 22 settembre '23
Riserva indiana all'asta, Sioux e fisco trovano accordo
Pubblicata mercoledì, 3 marzo '10
New York, 2 mar. (Apcom) - Il fisco non salva neanche le tribù di nativi americani. Nonostante il digiuno e le tre settimane di preghiera continua, alla fine i Crow Creek Sioux hanno dovuto pagare le tasse federali sul lavoro per le quali erano in causa con l'IRS, il fisco americano.
Il processo era iniziato lo scorso dicembre dopo che l'erario aveva messo all'asta i 7.100 ettari di terra della riserva di Crow Creek Sioux nel Sud Dakota, per recuperare più di 3,12 milioni di dollari di tasse dovute dalla tribù. Il bureau degli Affari Indiani aveva male informato i nativi e così erano diventati morosi per milioni di dollari.
La tribù aveva fatto causa presso il Tribunale di Pierre per cercare di bloccare la vendita e inizialmente il giuduce Robert A. Lange aveva rigettato la richiesta, promettendo però di ascoltare le loro argomentazioni. La scorsa settimana è stato stipulato un accordo che conclude il processo e agli indiani è stato concesso un prestito per poter ricomprare la loro terra.
In realtà i Sioux hanno pagato solo 2,58 milioni di dollari di tasse, il resto è stato gentilmente abbonato dal Fisco.
"A questo punto i nostri debiti sono completamente saldati" afferma il capo tribù Brandon Suaze dopo un incontro con i funzionari del governo a Washington, "siamo contenti che alla fine tutto si sia risolto pacificamente". Adesso bisogna solo ricomprare la riserva: i Sioux hanno a disposizione 180 giorni per fare un'offerta. Gli aiuti arrivano anche dalle tribù Sioux delle Minnesota, che pare abbiano prestato dei soldi per permettere ai "fratelli" di ricompare la loro terra.
I Crow Creek stanno collaborando con il governo per evitare problemi simili, Suaze sta cercando di stipulare un accordo che sollevi i nativi dal pagare le tasse federali sul lavoro e si dice molto emozionato all'idea di riavere la riserva "se non avessi digiunato e pregato per tre settimane sulle nostre terre, oggi non saremmo a questo punto".