Pubblicata martedì, 4 settembre '07
I Sioux sono sul piede di guerra.
I Nativi Americani, costretti a fare i conti con la triste realtà delle riserve e con l'intransigenza del Governo federale sono pronti a combattere la lora battaglia in difesa della canapa.
L'eroe della crociata è Alex White Plume, discendente delle antiche tribù del Dakota del Sud.
Alex e la sua gente sono vittime di un caos legislativo che ripropone ancora una volta il problema della compatibilità tra leggi federali e locali.
Dopo anni di sacrifici, il capo indiano pensava di aver trovato una soluzione ai problemi economici della famiglia: avviare una coltivazione di canapa destinata ai mercati locali.
Ma un blitz degli agenti federali ha devastato i suoi campi, lasciando Alex sull'orlo del fallimento.
Tra il 2000 e il 2002, forti del consenso delle leggi statali, la famiglia White Plume inizia a coltivare la canapa nella riserva di Pine Ridge.
Subito sorgono i primi problemi e dopo anni di contenziosi con le autorità di Washington, gli agenti della DEA, agenzia antidroga americana, rasano al suolo i raccolti, mettendo alle corde i discendenti Sioux.
Secondo le autorità la canapa, da cui si ottiene l'hashish, è fuorilegge perchè contiene, anche se in piccole quantità, il tetraccabinoide (THC), una sostanza vietata dalle leggi americane.
White deve sbarazzarsi di tutto, o quasi, per ripagare i suoi debiti: a parte la casa e alcuni bufali, deve vendere i suoi cavalli, le attrezzature che ha comprato e il furgone targato HEMP, cioè Canapa.
Ma il suo spirito guerriero non gli permette di darsi per vinto ed è pronto a riprendere l'attività se le autorità lo permetteranno.
La canapa può essere utilizzata per realizzare vestiti, olii, lozioni e tanti altri prodotti, e potrebbe essere una risorsa per rilanciare l'economia della riserva Oglala Sioux, cronicamente depressa e con un tasso di disoccupazione dell'85%.
Nel 1988 la tribù approvò una legge che consentiva la coltivazione della canapa in alcune regioni del Sud Dakota, sufficente a garantire la legittimità delle colture come previsto dal principio di sovranità decretato dai trattati con Washington.
Nonostante questo la DEA è intervenuta, violando, - secondo la comunità indiana, il trattato di Fort Laramie, un accordo del 1868 che consente la coltivazione della pianta.
Ma una successiva sentenza della Corte di Appello dello stato ha stabilito che la canapa deve essere soggetta alle leggi federali in materia di droghe.
White spera in un intervento del Congresso e in una vittoria del Dakota del Nord, che da tempo ha concesso licenze per la coltivazione, e di vedere un giorno migliaia di piante di canapa crescere sulle Black Hill, la collina che gli fu levata 125 anni fa.