Pubblicata mercoledì, 3 ottobre '07
Nel 1846 Stati Uniti e Gran Bretagna stabilirono le proprie frontiere occidentali; agli americani fu attribuito il possesso di ciò che allora si chiamava Oregon, cioè gli attuali Oregon, Idaho e Washington, nonché una parte della California e del Montana.
Il generale Lane diventò il governatore di questa vasta e remota regione, chiamata anche «Grande Altopiano», dove i bianchi non erano che 10.000, ma che cominciava a diventare meta dei cacciatori di pellicce.
Di indole pacifica, gli indiani riservarono loro una buona accoglienza.
Ma i primi coloni uccidevano la selvaggina e portavano con sé flagelli ignoti a un simile paradiso: malattie infettive e alcol.
Così, non tardarono a prodursi sanguinosi incidenti, aggravati dalle rivalità tra confessioni religiose e compagnie commerciali.
Il 29 novembre 1847 alcuni Cayuse piombarono sulla missione del dr Whitman, a Walaitpu, nella valle del fiume Columbia, uccidendo 13 persone e prendendo prigionieri 13 adulti e 34 bambini.
Credevano che lo «stregone bianco» fosse responsabile di un'epidemia di morbillo che era scoppiata nel paese.
In attesa dell'arrivo delle truppe, i coloni formarono un reggimento di volontari per punire gli assassini e liberare i bianchi catturati.
I Cayuse, comandati da Five Crows," restituirono i prigionieri, dietro pagamento di un riscatto, ma non consegnarono i colpevoli.
Poi giunse il colonnello Gilliam, con 220 soldati, e si lanciò all'inseguimento dei Cayuse, con cui ebbero luogo parecchi scontri, di esito variabile.
Il 24 febbraio 1848 Gilliam — che aveva ricevuto rinforzi, portando i propri effettivi a 537 unità — avanzava da Dalles a Walaitpu, attraverso la valle dell'Umatilla, quando vide i guerrieri ostili, in numero pressoché pari a quello dei suoi uomini, calare dalle colline e precipitarsi sulle truppe.
Alla loro testa, il capo Gray Eagle che cavalcava accanto a Five Crows, sfidò uno degli ufficiali, il capitano Mackay, gridandogli che aveva la facoltà di inghiottire le pallottole.
«Ah sì? Ingoia questa allora!» ribatté il militare colpendolo alla testa.
Gli americani formarono in tutta fretta una linea di difesa, per coprire le salmerie e gli animali.
Dopo una prima incursione dei pellerossa, i soldati lanciarono parecchie cariche.
Vedendo che erano esperti di guerra indiana, gli assalitori si dispersero, lasciando 8 morti e 5 feriti.
I bianchi ebbero solo 5 feriti.
Poco dopo l'armata raggiunse la missione distrutta, dove costruì un forte.
In marzo Gilliam ripartì con 268 uomini.
Altre bande si erano unite ai Cayuse.
Lungo il Touchet River, sul territorio dei Palouse, la colonna fu attaccata da 400 prodi di quella tribù.
Di fronte alla violenza del fuoco nemico, le truppe ripiegarono lentamente, continuando a combattere.
Si fermarono al cadere della notte, ma le incessanti scariche di fucileria impediva loro di riposare.
All'alba respinsero un nuovo attacco e ripresero la marcia lungo il fiume, incalzati dal nemico.
I Palouse avevano eretto un rudimentale sbarramento per bloccare la strada ai soldati; lì il combattimento fu molto duro e gli indiani persero 4 guerrieri, cui bisogna aggiungere 14 feriti.
Ma l'armata riuscì a passare, e il nemico abbandonò l'inseguimento.
Dopo la morte di Gilliam gli successe il colonnello Lee, che dichiarò aperte alla colonizzazione le terre dei Cayuse.
La sua campagna, però, condotta con una forza di 500 uomini, fu uno scacco completo.
Solo nell'estate del 1849 una spedizione di 631 soldati lasciò Forte Leavenworth per punire gli assassini del dr Whitman. Ma il colera e le diserzioni ridussero gli effettivi a 531 unità, e l'armata perse tutti i cavalli prima di aver raggiunto i ribelli.
Tuttavia, l'anno seguente, i tre principali responsabili, con lo stoicismo tipico della loro razza, andarono spontaneamente a consegnarsi ai bianchi.
Dopo aver detto addio alle proprie mogli, ai propri figli e ai luoghi amati che lasciavano per sempre, i tre Cayuse presero il battello per Oregon City.
In mezzo alla folla che invocava la loro morte, come annotò un testimone, si presentarono in tribunale e poi al supplizio a testa alta, senza dire una parola, con la dignità di un senatore romano.
Il loro sacrificio pose fine alla «guerra dei Cayuse».