Cultura dei nativi americani
martedì, 10 settembre '24
I Navaho avviano una nuova causa per violazione di brand
Pubblicata mercoledì, 7 marzo '12
Con tanto di carta bollata la tribù indiana dei Navajo ha “dichiarato guerra” all'azienda Urban Outfitters, accusata di aver utilizzato senza autorizzazione il nome del popolo nativo per una linea di abbigliamento e accessori. La tribù, in sostanza, si è rivolta alla Corte Distrettuale del New Mexico per avviare un'azione legale contro la casa di moda californiana proprietaria di 5 brand e che genera annualmente un fatturato di 1,83 miliardi di dollari.
Ciò che ha scatenato l'azione dei capi del popolo dei nativi più esteso degli USA è la violazione dell'Indian Arts and Crafts Act, un protocollo che rende illegale la vendita di "arti o mestieri" che possano in qualche modo suggerire, erroneamente, l'appartenenza al popolo dei nativi americani. La volontà della tribù, infatti, è proprio quella di voler proteggere non solo un nome vivo da secoli, ma anche un patrimonio di tradizioni ancora vive e fortemente sentite contro le leggi del marketing e del consumismo.
In realtà, questa non è la prima battaglia attuata dai Navajo contro la Urban Outfitters, poiché già l'anno scorso il gruppo era stato denunciato per la vendita di una linea di biancheria intima marchiata con il nome dei celebri guerrieri nativi americani, oltre alla messa in vendita di un superalcolico che snaturava completamente i principi del clan, che vieta il consumo di bevande alcoliche all'interno dei confini della riserva.
Per il momento, la denuncia si è conclusa con il ritiro dei prodotti da parte della casa produttrice, ma evidentemente non con la decisione di porre fine definitivamente all'uso improprio del marchio. In merito a ciò fa discutere la dichiarazione rilasciata lo scorso ottobre da Ed Looram, portavoce della società di Philadelphia, il quale ha ribadito la volontà della Urban Outfitters di non apportare modifiche né ai suoi prodotti né ai marchi con i quali vengono distribuiti: «come molti altri marchi di moda, noi interpretiamo le tendenze e continueremo a farlo negli anni a venire»