Cultura dei nativi americani
martedì, 28 novembre '23
I progetti democratici per gli altri americani
Pubblicata lunedì, 17 settembre '12
Nel programma del partito democratico c’è posto anche per le problematiche degli altri americani, i nativi, ad esempio. Le tribù degli indiani americani e alaskani costituiscono com unità autogestite con un rapporto speciale con il governo degli Stati Uniti. Il governo di Obama e il Congresso democratico hanno prese diverse misure per risolvere gli annosi contenziosi tra i quali l’amministrazione dei programmi sociali e quella delle acque, oltre che per migliorare l’indipendenza delle tribù e la creazione di posti di lavoro.
Un capitolo a parte è dedicato alla lotta contro la violenza alle donne all’interno delle terre tribali, di solito poco menzionata. Il partito di Obama è già impegnato a onorare i trattati e a rispettare i diritti culturali dei nativi e a sostenere maggiormente le lingue native degli indiani americani e alaskani, come pure a dare maggior risalto all’autogoverno dei nativi hawaiiani, compresa la loro autodeterminazione e sovranità.
Per quanto riguarda invece Porto Rico, Barack Obama è stato il primo presidente americano a visitarlo e a tenervi un discorso negli ultimi cinquant’anni. Nell’ultimo secolo i portoricani sono stati fedeli cittadini americani e hanno sviluppato forti relazioni economiche sociali e culturali con gli Stati Uniti. Lo status politico di Porto Rico è di primaria importanza per gli Stati Uniti, ma la mancanza di una decisione in merito ha impedito il progresso dell’isola. Secondo i democratici è ora che Porto Rico faccia un passo avanti nella storia per determinare lo status dei suoi rapporti con gli Stati Uniti.
Negli ultimi decenni si sono tenuti tre plebisciti per determinare lo status di Puerto Rico che hanno visto la vittoria di strettissima misura del partito favorevole allo status quo – Commonwealth – contro quello favorevole alla federazione con gli Stati Uniti. A novembre 2012 in concomitanza con le elezioni presidenziali americane si terrà un altro referendum, che sembra ancora favorevole al Commonwealth. Implicitamente i democratici premono per una soluzione dello status visti i loro sforzi per migliorare la sanità includendo i portoricani nei programmi federali. I democratici hanno mandato una task force a Porto Rico che ha aiutato il governo locale in materia di sicurezza sociale, soprattutto combattendo il crimine legato al traffico di stupefacenti sempre forte nei Caraibi. Con un occhio allo status economico dell’isola, che ha bisogno di interventi per creare posti di lavoro, e grande attenzione nel campo dell’istruzione, della sanità, dell’energia pulita e dell’economia.
I democratici non dimenticano gli abitanti delle varie isole sotto protettorato americano sparse nel mondo : Guam, Samoa Americane, Isole Vergini Americane e il Commonwealth delle Isole Marianne del Nord che hanno sempre contribuito al benessere americano anche attraverso il sacrificio delle loro vite. Per questo i democratici sostengono il loro autogoverno e autodeterminazione e il loro diritto a decidere del loro status. Si impegnano quindi a essere partner con gli abitanti di Guam in materia militare e a prendere in seria considerazione i problemi sanitari delle comunità delle isole del Pacifico. E come sempre, per chi vive sotto la bandiera a stelle a strisce, un impegno di sviluppo economico e un accesso equo ai programmi federali.
Non paiono promesse da marinaio, ma intorno sembra esserci molta acqua.
God Bless America and also Obama.
Ernesto R Milani
COMMENTI
![]() martedì, 18 settembre '12 GERONIMOOOOOOOOOOOOOOOOOO! |
...ma poi Obama ti paga per la campagna elettorale a suo favore!!?? GOd bless America and Obama also Non se po' senti'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
![]() mercoledì, 26 settembre '12 Live Your Life |
No, Obama non mi paga.. purtroppo! Ma c'è chi, invece, da a lui del denaro: NEW YORK, STATI UNITI -Toro Seduto e i suoi discendenti votano per Barack ‘Aquila Nera’ Obama e aprono il portafoglio per la rielezione del capo della Casa Bianca: ”E’ uno di noi, uno che mantiene le promesse”, ha detto al Los Angeles Times Bill John Baker, capo e portavoce della Nazione Cherokee: ”Obama ha promesso di lavorare con gli indiani-americani, si e’ impegnato ad aiutarci e lo ha fatto in ogni occasione possibile”. I discendenti delle Nazioni Apache, Cheyenne, Comanche, Irochesi e Sioux, i cosiddetti ”pellerossa’, hanno mostrato la loro riconoscenza a Obama con gesti molto concreti: donando ad esempio oltre 2,5 milioni di dollari per la riconferma del presidente alla Casa Bianca, secondo dati pubblicati alla fine di luglio dal Centre for Responsive Politics. E’ un record rispetto ad altre campagne elettorali e a quanto raccolto finora dal rivale repubblicano Mitt Romney: 750 mila dollari dopo un ricevimento al suo quartier generale di Boston. Nel 2008 Obama fu adottato dalla Nazione Crow che lo soprannomino’ ‘Barack Black Eagle’ (Aquila Nera). E’ stato il primo presidente a tenere regolari riunioni annuali con i rappresentanti delle 566 tribu’ riconosciute dallo stato federale. Le tribu’ indiane donano alla politica usando incassi ricavati dai casinò nelle loro riserve’: un business da 26 miliardi di dollari l’anno che le ha rese ‘players’ importanti in campagne elettorali statali e nazionali. In California, ad esempio, nel 2008 quattro tribu’ hanno investito 100 milioni di dollari per far approvare un referendum per l’espansione delle case da gioco. A differenza delle corporation e dei sindacati, possono finanziare i candidati direttamente giaccvhè in quanto ‘nazioni sovrane’ non hanno i limiti imposti a singoli individui o corporazioni dalle leggi federali. Lontani ormai quindi i tempi delle ”Guerre Indiane”, cone gli Stati Uniti descrivono i feroci e sanguinosi conflitti tra i pionieri bianchi protetti dal governo federale di Washington e i nativi dell’America del Nord prima e dopo la Rivoluzione contro gli inglesi iniziata nel 1775. Dopo la guerra si intensificoò l’arrivo dei coloni europei il cui obiettivo era espandere la terra da loro controllata, respingendo la popolazione idigena verso ovest. I coloni fodavano la loro guerra agli indiani sull’assunto che gli Stati Uniti avrebbero dovuto estendersi da costa a costa, e conseguentemente sulla rimozione degli indiani dalle loro terre e la loro occupazione dai coloni europei, sia con la forza che con lo scambio di territori con trattati. |
![]() mercoledì, 26 settembre '12 GERONIMOOOOOOOOOOOOOOOOOO! |
Mi fido sempre MOLTO poco della "BESTIA OCCIDENTALE" e di chi la rappresenta... ma ovviamente tra due mali meglio scegliere quello minore.... e poi Barak ci sta simpatico...perchè qualsiasi scopo nasconda sotto le sue azioni (voti, popolarità, denaro??) , almeno qualche primo passo l'ha fatto..... |
![]() venerdì, 14 dicembre '12 |
Ciaiii a tutti belli e BRUTTI! |
![]() sabato, 15 dicembre '12 Live Your Life |
Pino è un pinguino molto particolare: è pigro e la sua pigrizia lo porta ad approffittare dei suoi amici... Ma, trovandosi un giorno lontano da loro, senza saper far niente per sopravvivere, si ribella alla sua pigrizia e inizia a darsi da fare per poter mangiare e riparasi dal freddo intenso. Capisce così che essere pigro non è tanto bello e che assolutamente non bisogna sfruttare gli amici... |