Pubblicata mercoledì, 24 dicembre '03
Ogni danza ha il suo particolare passo, e ogni passo il suo specifico significato; ogni danza ha anche il suo particolare canto che spesso è così intricato e misterioso che nessuno tra la decina di giovani che stanno danzando e cantando ne conosce il significato di ciò che sta cangnificato di ciò che sta cantando.
A nessuno, eccetto i medicine men è permesso capirne il significato. Quando nelle loro migrazioni i bisonti, molto incerimoniosamente lasciano i mandan senza cibo, mettendoli di fronte ad un reale pericolo di carestia, ogni uomo, dopo averla controllata, tira fuori dalla casa di terra la sua maschera (la pelle di una testa di bisonte con le corna e tutto), che è obbligato a tenere sempre pronta per questa cerimonia.
Poi comincia la Danza del bisonte, che ha lo scopo di far “arrivare” i bisonti, convincendo le mandrie a cambiare la direzione del loro vagabondare e a dirigersi versi i villaggi mandan, pascolando sulle colline e i piacevoli declivi nei loro paraggi, in modo che i mandan possano ucciderli e cuocerli come cibo.
Quando ogni tentativo di caccia è stato vano, essi decidono di servirsi del più antico e solo espediente che non ha mai fallito.
Il capo dà i suoi ordini ai banditori che lo annunciano in tutto il villaggio - e in pochi minuti la danza ha inizio.
Il luogo in cui questo straordinario evento ha luogo è lo spazio pubblico al centro del villaggio di fronte alla capanna sacra, la mistery lodge.
Di volta in volta tra i dieci e i quindici mandan si uniscono alla danza ciascuno con sul capo una maschera fatta con una testa di bisonte con le corna e in mano l’ arco o la lancia preferiti, quelli che usa per cacciare i bisonti.
Questa danza sortisce sempre l’effetto desiderato e non può fallire mai, nè ha mai fallito perché non può cessare (ma prosegue incessantemente notte e giorno) finché non giunge il bisonte.
I tamburi sono percossi senza sosta, come pure i sonagli, le grida e i canti vengono emessi in continuazione, mentre gli astanti stanno pronti con la loro maschera in testa e le armi in mano pronti a prendere il posto di quelli che sono sfiniti, saltando nello spiazzo.
Durante questo periodo di eccitazione generale, delle spie o osservatori scrutano dalle colline attorno al villaggio per dare il segnale appropriato gettando all’ aria i loro mantelli quando avvistano i bisonti, un segnale che viene subito riconosciuto dal villaggio e dall’intera tribù.
A questo segnale esplode una salva di ringraziamenti al Grande Spirito e soprattutto all’Uomo Misterioso, e ai danzatori che sono stati la causa immediata del loro successo! Segue una rapida preparazione per la caccia che prende luogo in grande stile.
I pezzi migliori delle carcasse sono offerte al grande spirito poi vi è un’abbuffata seguita da una baldoria.
Talvolta la danza procede per due o tre settimane senza sosta finché non appaiono i bisonti. Perciò non fallisce mai. Ogni adulto di un villaggio mandan è obbligato dalle leggi tribali a custodire la propria maschera di bisonte appesa ad un palo posto al capo del proprio giaciglio, in modo da poterla indossare quando i capi indicono la danza del bisonte.
La maschera è posta sopra la testa e generalmente possiede una striscia di pelle lunga quanto la taglia dell’ animale intero fino alla coda che è attaccata ad essa e penzolante dalla schiena del danzatore fino a terra.
Quando un danzatore si sente sfinito dalla fatica, lo dimostra piegando pronunciatamente il corpo in avanti e affondando a terra; allora un altro tende l’ arco contro di lui colpendolo con una freccia cerimoniale, ed egli cade come un bisonte - gli spettatori a questo punto lo afferrano e lo trascinano per i talloni fuori dal cerchio brandendo i pugnali; dopo aver mimato lo scuoiamento e la macellazione, lo lasciano da parte e il suo posto viene subito preso da un altro che inizia a danzare nel cerchio con addosso la maschera.
Attraverso queste performance la danza ha luogo notte e giorno fino al desiderato scopo di far venire i bisonti.
Quando una mandria viene avvistata, nel villaggio dove regna la fame e che si trova di fronte alla carestia, ogni viso e gesto mostra gioia e felicità.
I capi e i sacerdoti che da giorni distribuiscono il minimo delle razioni alla gente prendendole dai depositi comuni, ora esibiscono al popolo i contenuti delle loro scorte private e le rimanenze che avevano amministrato in modo che si possa mangiare come ringraziamento per la bontà del Grande Spirito che ha inviato la carne dei bisonti.
A questo punto ha luogo un grande banchetto che dura tutto il giorno e tutte le scorte nascoste che dovevano servire in caso di emergenza per diverse settimane vengono quasi completamente esaurite, con spreco e larghezza. [Ma non sempre la caccia era felice, come racconta nella stessa lettera Catlin]
I loro orgogliosi cacciatori che erano usciti al mattino, sono stati circondati dal nemico sioux, e otto uomini sono stati uccisi.
I sioux che probabilmente avevano scoperto il villaggio durante la notte e si erano resi conto che danzavano per i bisonti, hanno escogitato questo stratagemma per intrappolarli: alcuni, circa cinque o sei, si sono camuffati con pelli di bisonte e al mattino si sono fatti scorgere dalle sentinelle sul crinale di una collina lontana imitando i movimenti di alcuni bisonti al pascolo.
I bisonte - richiamo hanno attirato su di sé i cacciatori verso l’alta collina lontana per poi sparire dietro di essa, mentre improvvisamente da una ravina alla base del colle spuntano da cinquanta a sessanta guerrieri sioux che frustano selvaggiamente i cavalli contro di loro in una carica mortale (da G. Catlin).