Pubblicata sabato, 1 maggio '04
Molto tempo fa mio padre mi disse ci� che suo padre gli aveva detto, che c'era una volta un uomo sacro lakota, di nome Beve Acqua, che sogn� quello che stava per succedere, e questo accadeva molto tempo prima dell'arrivo dei Wasichu.
Sogn� che i quadrupedi sarebbero tornati dentro la terra e che una strana razza avrebbe tessuto una ragnatela intorno ai Lakota.
E disse: �Quando succeder�, vivrete in grigie case quadrate in una terra sterile e davanti a queste grigie case quadrate patirete la fame�.
Dicono che poco dopo aver avuto questa visione egli torn� alla Madre Terra e che fu il dispiacere a ucciderlo.
Se vi guardate intorno, adesso, vedete che intendeva le case con il tetto di fango in cui viviamo ora e che anche il resto era vero.
Certe volte i sogni sono pi� saggi della veglia.
Alce Nero, lakota
Le Pianure, un enorme cuneo di distese erbose conficcato nel cuore del Nordamerica dal Canada al Texas, diviso grossomodo in "praterie" a est e nelle pi� asciutte "alte pianure" a ovest, sono state l'ultima importante regione degli Stati Uniti continentali a essere colonizzata dagli euroamericani.
Non � difficile capire il perch�.
Tranne poche alture isolate - i monti Ozark in Missouri, le Black Hills e le Badlands in South Dakota - e macchie sparse di pioppi americani, salici e chokecherry lungo torrenti e fiumi riparati, lo stesso paesaggio piatto e aperto si estende quasi ininterrottamente dalla valle del Mississippi fino alle Montagne Rocciose.
Esposto a un caldo quasi sahariano in estate e a un freddo subartico in inverno, spazzato da venti impetuosi e da violenti temporali improvvisi, sembrava un luogo cos� inospitale e inutilizzabile che in alcune mappe di inizio Ottocento � indicato come il "Grande Deserto Americano".
Agli emigranti abituati ai familiari paesaggi agricoli dell'Europa o della costa orientale dell'America, e desiderosi di avere una propria fattoria, deve essere apparso nient'altro che un posto selvaggio e desolato, la prova finale della loro fede e perseveranza prima di raggiungere le lussureggianti e temperate terre promesse dell'Oregon o della California.
Proprio perch� fu l'ultimo conflitto militare nella lunga lotta per il possesso del Nordamerica, la guerra per le Pianure, quando ebbe luogo, conquist� un posto unico nella mitologia nazionale degli Stati Uniti e, visto che l'America domina cos� prepotentemente l'immaginario generale, nella mitologia del mondo.
� stata immortalata da fotografi, romanzata da scrittori famosi e, prima attraverso spettacoli come il Wild West Show di Buffalo Bill e poi attraverso il nuovo medium del cinema, trasformata nel pi� potente emblema del trionfo del "Destino Manifesto".
Nella cultura e nell'immaginazione popolari essa venne a rappresentare l'incontro ultimo e archetipico tra l'elementare e immutevole Selvaggio fuori dal tempo e l'Europeo dinamico, incalzante e ambizioso.
La sconfitta delle trib� delle Grandi Pianure sembr� consegnare irreversibilmente l'indiano alla storia e apporre finalmente il marchio della "civilt�" sull'intero continente.
In tutto ci� c'� qualcosa di profondamente paradossale, e tuttavia in qualche modo stranamente appropriato.
Tanto per cominciare, lungi dall'essere antecedente al contatto, la cultura indiana delle Pianure del diciannovesimo secolo era un fenomeno relativamente recente, dipendente, in parte, dai mutamenti introdotti dagli europei.
Sarebbe difficile, infatti, trovare un gruppo nativo che esemplifichi meglio il cambiamento e l'adattamento culturale, o che fornisca un'immagine meno veritiera dell'America precolombiana.
Inoltre, anzich� scomparire alla fine delle "guerre indiane", il popolo nativo rimane una presenza forte e crescente, almeno nella parte occidentale della regione, mentre la popolazione non indiana risulta in calo costante poich� i giovani emigrano verso le zone pi� ricche del paese.
Anzi, se questa tendenza continuer�, nel prossimo secolo in North e South Dakota gli indiani potrebbero arrivare a costituire di nuovo la maggioranza della popolazione.
Traversando la regione, ci si pu� fare un'idea di quanto sia tenue l'influenza euroamericana nel West.
Vaste aree sono disseminate di fattorie deserte e di citt� morenti - negozi, bar e distributori di benzina che cadono a pezzi, piccole case fatiscenti che vanno assumendo i colori sbiaditi del paesaggio circostante - che danno l'impressione di essere state messe l� senza alcuna ragione particolare e poi abbandonate.
Se ci si addentra in una riserva indiana, le comunit� hanno lo stesso aspetto immiserito e improvvisato, ma l'atmosfera � molto pi� vitale e dinamica, le botteghe sono affollate e i bambini giocano per strada.
Si ha la netta impressione che, diversamente dai loro nomadi vicini anglosassoni che restano il tempo di una generazione e poi se ne vanno, queste persone sentano di appartenere al luogo e di avervi un futuro.
Questa situazione non � una novit�.
Una recente ricerca di due studiosi della Rutgers University, Frank e Deborah Popper, ha evidenziato che nelle Grandi Pianure qualcosa come 360.000 chilometri quadrati, e una popolazione non indiana complessiva di circa 400.000 individui (una densit� inferiore a quella che molte societ� indigene del Nordamerica avevano raggiunto al tempo di Colombo), risulta fiscalmente insolvente da quando, pi� di un secolo fa, quella terra � stata tolta agli indiani.
Lo studio concludeva, per usare le parole dello scrittore nativo Ward Churchill, che era impossibile mantenere in funzione i distretti scolastici, un corpo di polizia e di vigili del fuoco, le strade e le varie infrastrutture necessarie per la "vita moderna", dati gli irrisori introiti che si potevano racimolare col pascolo del bestiame o la coltivazione del grano su una terra palesemente inadatta a entrambe le attivit� [...].
Nessuna di queste contee sarebbe mai stata in grado di vivere senza continui sussidi federali.
E si ha l'impressione che non lo sar� mai.
Per dirla in maniera brutale, la pretesa di far arrivare la "civilt�" euroamericana nelle Pianure non porta a molto altro se non a caricare di un pesante onere economico il resto degli Stati Uniti.
A quanto pare senza alcun sarcasmo, � Popper suggeriscono che l'esperimento degli ultimi centocinquant'anni dovrebbe semplicemente essere abbandonato e che queste aree dovrebbero essere riconsegnate alle mandrie di bisonti che le occupavano prima che �il West fosse conquistato�.